Vi considerate esperti seduttori del XXI secolo?

Avete sviluppato galanti strategie per far innamorare l’oggetto del vostro desiderio?

Giacomo Casanova

Giacomo Casanova

Sappiate che nessun gesto di cavalleria, nessuna parola sussurrata seppur in tono seducente  potranno mai essere comparati all’ uso proprio che ne fece il dongiovanni per eccellenza. Ebbene si, mi rivolgo sia ai signori uomini che alle amiche donne: sto parlando di Casanova.

D’altronde, chi non ha mai sentito usare l’espressione ‘’essere un Casanova’’? Se vi è stata personalmente rivolta, sentitevi lusingati e aguzzate la vista…sto per raccontarvi una storia ricca di fascino, cultura, corruzione ed incanto.

Giacomo Casanova nacque a Venezia il 2 Aprile 1725 (un ariete, il suo temperamento era dettato dalle stelle). Entrambi i genitori svolgevano la professione d’attore e ciò  non può che farmelo considerare un figlio d’arte (non tanto perché il teatro fu per lui luogo di lavoro. Chi ha orecchie per intendere, intenda).

Durante la sua vita, ricca di viaggi ed incontri, Giacomo Casanova fu homme engagé: dimostrò interesse per la letteratura, la storia, la politica, la magia e lo spionaggio. Ugualmente, dette prova di abilità altre: più che per i suoi scritti e le sue ricerche, viene infatti ricordato come il latin-lover italiano del ‘700.

Tuttavia, ritengo giusto ricordare i suoi maggiori successi lavorativi ed artistici. Il Teatro S. Samuele di Venezia lo vide partecipe di un concerto nel ruolo di violinista. In seguito, dopo aver viaggiato per tutta Europa, scrisse diverse opere letterarie in lingua francese: ricordiamo Histoire de ma fuite des Prisons de la république de Venise qu’on appelle les Plombs (chi conosce il francese ne evince facilmente il contenuto) e Mémoires (autobiografia).

Perché, allora, lo ricordiamo in modo particolare? Cosa lo distinse dalla mischia degli intellettuali dell’epoca?

Qui entrano in gioco l’astuzia, il prestigio e l’arte di Giacomo Casanova. Ascoltate un po’: durante una festa da ballo a Venezia, il procuratore di S. Marco e senatore Daniele Bragadin, fu colto da malore a causa di un avvelenamento. Fortuna volle che Casanova riuscisse a rinvenirlo e a salvargli la vita. Colto da immensa gratitudine, Bragadin lo tenne sotto la sua protezione parandogli le spalle in più occasioni. Il risultato? Casanova si sentì libero di trasgredire la legge così come le regole del buon costume. Sto parlando di gioco d’azzardo al Caffè Florian (Piazza S. Marco), divertimento clandestino, seduzione di più o meno giovani fanciulle (d’altronde il fascino non dipende dall’età, giusto?).

Da qui esplose questo suo essere libertino, amante delle donne e del buon vino. Sentite un po’, care amiche: pare che Casanova si innamorasse davvero delle sue dame! Verità o leggenda? A me piace pensare che sia proprio così.

Le peripezie della sua vita si rincorsero e intrecciarono per anni: cosa accadde in seguito? Lascerò in voi quel briciolo di curiosità…

Negli ultimi decenni Casanova ispirò diversi registri cinematografici, uno tra tutti Fellini.

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Lampadario in vetro di Murano - Appartamento Casanova

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