La 58esima edizione della Biennale Arte si intitola May You Live In Interesting Times, che viene da un proverbio inglese erroneamente riferito a una maledizione cinese che augurava al nemico di vivere in tempi incerti, di crisi e disordini: “interessanti”, quindi, come i nostri. Una sorta di invito ad affrontare il presente e le sue paure: le tragedie dei migranti, il cambiamento climatico, le epidemie, il razzismo, la precarietà del futuro, la violenza dei regimi.
Per la prima volta metà degli artisti sono donne e hanno meno di 40 anni; quasi tutte le opere sono state realizzate dopo il 2010 e molte non sono mai state esposte, cosa che rende la rassegna più contemporanea del solito.
La mostra curata da Ralph Rugoff è divisa in due parti: Proposizione A, nell’Arsenale, e Proposizione B, nel Padiglione Centrale con sede ai Giardini. L’Arsenale raccoglie opere più grandi e monumentali e molti artisti sono presenti in entrambe. Rugoff ha raccontato di essersi ispirato al libro di Umberto Eco, Opera Aperta, del 1962, perché «porta l’attenzione sulla capacità dell’arte di ispirare nuovi modi di guardare e di comportarsi». Il risultato è generalmente piaciuto molt0. La mostra include 79 partecipanti da tutto il mondo.
La Biennale Arte 2019 non avrà un tema di per sé, ma metterà in evidenza un approccio generale al fare arte e una visione della funzione sociale dell’arte che includa sia il piacere che il pensiero critico. La Mostra si concentrerà sul lavoro di artisti che mettono in discussione le categorie di pensiero esistenti e ci aprono a una nuova lettura di oggetti e immagini, gesti e situazioni. Gli artisti il cui pensiero parte da questi presupposti, sanno dare significati alternativi a ciò che prendiamo come dati di fatto, proponendo modi diversi di metterli in relazione tra loro e di contestualizzarli. Il loro lavoro, animato da curiosità sconfinata e intelligenza di spirito, ci spinge a guardare con sospetto a tutte le categorie, i concetti e le soggettività che sono dati per indiscutibili. Ci invita a considerare alternative e punti di vista sconosciuti, e a capire che “l’ordine” è ormai diventato presenza simultanea di diversi ordini.»
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(lunedì > venerdì 10-13.30 / 14.30-17.30; sabato 10-13.30)
È aperta al pubblico da sabato 11 maggio a domenica 24 novembre 2019