Qualche tempo fa abbiamo pubblicato un articolo dal titolo Le 10 regole d’oro per visitare Venezia che illustrava alcuni modelli di comportamento che è necessario avere in una città visitata da circa 100mila persone al giorno.
Abbiamo ricevuto molti complimenti e anche molte critiche per quell’articolo perché sembrava quasi che volessimo insegnare la buona educazione, in realtà era un modo per segnalare la mancanza di decoro e di rispetto per la nostra città che invece ha bisogno di grande attenzione vista la sua fragilità.
Sembrerà ovvio ma in realtà molte persone che vengono a Venezia non conoscono le regole fondamentali del buon vivere civile.
Adesso ci troviamo costretti a segnalare un altro tipo di comportamento alquanto spiacevole che manca di rispetto in questo caso al lavoro degli altri. Nel nostro Residence Ca’ degli Antichi Giardini, il nostro fiore all’occhiello, ospitiamo una media di 8000 persone l’anno che vengono da tutte le parti del mondo e garantiamo loro un servizio di pulizia ineccepibile compreso nel prezzo di soggiorno, eseguito da personale specializzato e in regola. Il che significa pulizia di fondo di tutto l’appartamento ad ogni cambio di ospite, esattamente come in un albergo. Solitamente chi lascia l’appartamento getta via la propria spazzatura portando via tutta le proprie cose. Solitamente…..
Ma alcuni dei nostri ospiti, finita la breve vacanza, ritengono educato e normale lasciare l’appartamento in condizioni pessime. La motivazione di questo tipo di comportamento non siamo riusciti a spiegarcela, perché siamo sicuri che nella loro città o nelle loro case non lascerebbero questo ludibrio. Eppure alle nostra perplessità hanno risposto con l’assoluta certezza di aver lasciato l’appartamento in buone condizioni. Quindi non ci chiediamo più niente e vi sottoponiamo le immagini di quel che è successo.
Facciamo questo perché ci piacerebbe che ci fosse un po’ più di attenzione e di rispetto da parte di tutti per la nostra città, i suoi cittadini e le case che ospitano chi viene a visitarla.





