A Venezia in ogni sestiere, anticamente, c’erano delle prigioni locali dove venivano rinchiusi i debitori o i rei confessi di lievi delitti. Queste prigioni venivano chiamate CASONI:”in cadauno sestiere di questa nostra città si ritrova un cason, ovvero carcere, nelle quali si pongono i debitori” (riportato da un documento del Maggior Consiglio del 1551).

A Cannaregio esiste ancora un Campiello de la Cason che sta a testimoniare che là si trovava la prigione locale di quel sestiere.

Vicino a questo campiello c’è il campo Santi Apostoli dove, un tempo c’erano numerose abitazioni dei Partecipazio, famiglia che diede alla Serenissima sei Dogi: Agnello  (810) Giustinian (827), Giovanni 1° (829), Orso 1° (864), Giovanni II (881), Orso II (912), Pietro (939), che ebbero prima di quella dogale, la carica di Tribuno, per cui proprio accanto alle loro abitazioni vennero costruite le prigioni.

Il Palazzo dei Partecipazio si affacciava sull’antico Rio Baduario, detto del Barba, che poi venne interrato e oggi si chiama rio terà Barba frutariol. Il campo Santi Apostoli si estendeva un tempo fino a questo palazzo e tutto attorno era terreno incolto. Il cancello principale, sorvegliato da guardie armate si trovava in campo dalla parte della Calle Larga ma si teneva sempre chiusa e si apriva solo nelle solennità.

In seguito queste piccole prigioni vennero fatte confluire ai piombi, vicino a Palazzo San Marco, collegate dal Ponte detto dei Sospiri, le prigioni di Palazzo Ducale dalle quali riuscì a fuggire solo Giacomo Casanova.

 

Un Sotoportego del Cason esiste in Contrada San Zuane in Bragora, e una calle e corte del Cason esistevano un tempo in Contrada San Ziminian, ma scomparvero quando nel 1869 si scavò il Bacino Orseolo, cambiò il nome in fondamenta Orseolo.